Cosa si può immaginare di meglio, che trovarsi a parlare di bellezza? Anzi, a condividere come si "mette in pratica" la bellezza nel proprio lavoro? Si, quando si lavora nella cosmetica, nel design, nell'architettura, si ha l'incredibile privilegio di avere a che fare tutti i giorni con la bellezza, la qualità che più di ogni altra ci fa stare bene, perché - come diceva Platone - di tutte le grandi idee è l'unica, a differenza ad esempio della verità e della giustizia, ad essere visibile. Insomma, la bellezza si manifesta e ci raggiunge attraverso i sensi, dandoci benessere e piacere. Di bellezza, nella sua accezione sostenibile, si è parlato all'ultimo convegno dei Sustainable Salon Partners, il gruppo di affiliati italiani a Davines - gruppo-icona della cosmetica - che si è svolto lunedì 11 febbraio all'Auditorium Paganini di Parma, sala concerti risultata dal magistrale recupero di un ex-zuccherificio ad opera di Renzo Piano. Ho avuto l'onore di moderare una chiacchierata sul tema con la sociologa #Serena Sala, l'architetto #Germana De Michelis, lo stilista #Jesus Oliver Navarro e la fashion stylist #Elisabetta Cavatorta. Tante parole, tante idee, un unico concetto in estrema sintesi: bellezza è una parola dinamica, oggi più che mai. I rapidi grandi cambiamenti sociali che stiamo vivendo ci invitano a ricercare la bellezza nella sperimentazione, come laboratorio di ricerca, che apre alla natura, alla diversità, alla intergenerazionalità, al multiculturalismo. Non per trovare non una nuova definizione, ristretta in una serie di canoni, ma per plasmarci gli occhi e la mente all'apertura continua, a un mondo che sarà sempre meno coerente e sempre più "corrente". Oggi, insomma, cercare e mettere in pratica la bellezza è un grande esperimento di agilità, stupore, flessibilità e innovazione. Altro che parola frivola o superficiale. Mi viene in mente quella bellissima frase di AJ Muste "there's no way to peace, peace is the way". Oppure, a dirla con le parole di Marina Abramovich, "the process is more important than the result". Insomma cercare la bellezza oggi (per come la si intende quando si parla di bellezza sostenibile, cioè anche di etica) è già un rivoluzionario atto di bellezza.
Can you think of a better thing than finding yourself talking about beauty? Indeed, to share how to put beauty into practice in one's work? When you work in cosmetics, in design, in architecture, you have the incredible privilege of having to deal everyday with the search of beauty. Beauty is the quality that more than any other makes us feel good, because - as Plato used to say - of all great ideas beauty is the only one (unlike for example of truth and justice) that is visible. In short, beauty manifests itself and reaches us through the senses, giving us wellbeing and pleasure. We have been speaking of beauty, in its sustainable meaning, at the last conference of the Sustainable Salon Partners, the group of Italian affiliates of Davines - group-icon of cosmetics - which was held on Monday 11 February at the Paganini Auditorium in Parma, a concert hall resulted from the masterful recovery of a former sugar factory by Renzo Piano. I had the honor to moderate a talk on the topic with the sociologist #Serena Sala, the architect #Germana De Michelis, the hairdresser #Jesus Oliver Navarro and the fashion stylist #Elisabetta Cavatorta. So many words, so many ideas, a single concept in extreme synthesis: beauty is a dynamic word, today more than ever. The rapid major social changes we are experiencing invite us to seek beauty in experimentation, as a research laboratory, which opens up to nature, diversity, intergenerationality and multiculturalism. Not to find not a new definition, restricted to a series of canons, but to mold our eyes and mind to continuous openness, to a world that will be less and less coherent and increasingly "current". In short, today, putting beauty into practice is a great experiment in agility, amazement, flexibility and innovation. Other than frivolous or superficial word! I remember that beautiful phrase by AJ Muste "there's no way to peace, peace is the way". Or, to put it in the words of Marina Abramovich, "the process is more important than the result". In short, looking for beauty today (as we mean when it comes to sustainable beauty, that is also ethics) is already a revolutionary act of beauty.