Since the 70’s her work arouses an intense aesthetic pleasure and a strong identification with the audience, this is granted. But Pina Bausch’s story goes beyond and becomes a life lesson for anybody who risk to loose themselves into the technical rigidity of their profession. This danger exixts for artists, first of all, but not exclusively. Let’s think, for example, at physicians who follow procedures and ignore patients, or at scientists who forgot ethics.
One single sentence, pronounced by a gispy girl, has been enough to let Pina Bausch take wing from ballet to her invention of Tanztheater. A completely new world, where dancers do not dance to represent the ideal of perfection, but to celebrate real life.
Discover with this video the whole story of the woman described by Fellini as a “saint on roller skates”.
Pina Bausch: una “santa sui pattini a rotelle” - Personal Storytelling Miniseries - Episodio n°6
Dagli anni ’70, la sua opera suscita un intenso godimento estetico e una forte immedesimazione nello spettatore, questo è fuori di dubbio. Ma la storia di Pina Bausch va oltre e diventa lezione di vita per chiunque rischi di perdersi nei tecnicismi della professione, perdendo il legame con la vita. Questo pericolo esiste in primis per gli artisti, ma non solo. Pensiamo ai medici che seguono protocolli e ignorano i pazienti o agli scienziati che hanno dimenticato l’etica. Una sola frase, detta a mo’ di esortazione da una ragazza zingara, è bastata a far spiccare il salto di non ritorno a Pina Bausch, dal mondo del balletto a quello radicalmente nuovo, di sua invenzione, del Tanztheater. Un mondo dove si danza non la bella forma, ma la vita.
Per scoprire la storia della donna definita da Fellini “una santa sui pattini a rotelle”, guarda il mio video.