Un incontro casuale, un dialogo inaspettato lungo quanto un volo dal Cile all'Europa. Roba assai strana, in un'era di capi chini sugli schermi e orecchie imbottite di auricolari. Roba da raccontarsi vita, morte e miracoli. Ed è così che Alessandro, che mai ebbe difetto di favella, tornando dalla regia di uno show latinoamericano, siede in aereo di fianco a una giornalista di Vogue e gli racconta dei suoi progetti, tra cui uno, in particolare.
È un progetto strano, diverso, che gli sta a cuore in modo speciale. Di solito, nel mondo della comunicazione, la velocità è un diktat e allora ci si trova a titolare la parola fine quando ancora si avrebbe voluto cambiare qualcosa, senza magari neppure sapere cosa.
Invece questa volta il progetto lo accompagna da 5 anni ormai. Questa volta si parla di cinema. Di un prodotto cinematografico lungo quanto un documentario e ritmato come un videoclip, che illustra la storia professionale e le tecniche segrete di un mago delle parrucche per il cinema: Aldo Signoretti - portavoce di un'arte antica e pressoché sconosciuta.
Chi direbbe mai che Nicole Kidman in Moulin Rouge - e come lei ogni personaggio, anche maschile, e persino ogni singola comparsa - indossa una parrucca? Stessa cosa si può dire per Toni Servillo in La Grande Bellezza, Leonardo di Caprio in Gangs of New York e tutte le altre creazioni di Aldo, nate da minuziose ricerche storiche, da un piglio creativo unico, da una manualità eccezionale e dalla capacità di interpretare un personaggio attraverso l'immagine.
Un'arte antica, che andava fatta conoscere in qualche modo. E che il documentario su Aldo Signoretti svela con dovizia di dettagli e testimonianze di protagonisti del grande cinema internazionale, che hanno scelto Aldo per dare qualcosa di più ai loro personaggi.
Questa storia intrigante, tra cinema, moda e artigianalità, una storia ancora nascosta (il documentario è di prossima uscita) ha colpito la giornalista, che ha voluto essere la prima a raccontarla nel numero di Novembre 2017 di Beauty in Vogue, in edicola in questi giorni. Ringraziamo Vittoria Filippi Gabardi, Alessandro Beretta e tutta la redazione.
Un estratto digitale qui per voi. Buona lettura!
PS: E io cosa c'entro? Ho scritto la sceneggiatura. Oui, Giulietta Kelly c'est moi.
Cos’hanno in comune Nicole Kidman e Toni Servillo, Fellini e Scorsese? La risposta è Aldo Signoretti, talento creativo diventato punto di riferimento per i capelli nel cinema, da Cinecittà a Hollywood. “Hair 35 mm - Aldo Signoretti e l’arte dei capelli nel cinema” è un doppio progetto: documentario e source-book. Entrambi raccontano il mondo del cinema visto da dietro le quinte, svelando il processo creativo di un grande artista.
In progress
What do Nicole Kidman and Toni Servillo, Fellini and Scorsese have in common? The answer is a single name: Aldo Signoretti, the Italian creative master, who has become the point of reference for hair in cinema, from Cinecittà to Hollywood. “Hair 35MM - Aldo Signoretti and the art of hair in cinema” is a double project: a documentary film and a diary-scrapbook. Both tell the story of the world of cinema from behind the scenes, unveiling the creative process of a great artist.
Work in progress
Documentary film
Written by Elisa Barbieri (aka Giulietta Kelly)
Filmed and directed by Alessandro Molinari
Editing Alex Preti
Produced by 00:am & Solares Fondazione delle arti
Book
Written by Elisa Barbieri (aka Giulietta Kelly)